Dopo 25 anni, il premio Malaparte, l’importante riconoscimento che si assegna ogni anno a uno scrittore internazionale, fa ritorno in Cile. Era infatti il 1998 quando se lo era aggiudicato Isabel Allende; quest’anno lo vince invece Benjamin Labatut, autore cileno nato in Olanda ma da tempo naturalizzato cittadino del Paese sudamericano. Lo ha annunciato la curatrice del Premio Gabriella Buontempo insieme a tutta la giuria, composta da Leonardo Colombati, Giordano Bruno Guerri, Giuseppe Merlino, Silvio Perrella, Emanuele Trevi e Marina Valensise. Come di consueto, la cerimonia di assegnazione si svolgerà sull’isola di Capri nel primo weekend di ottobre.
In Italia Labatut è noto soprattutto per ‘Quando abbiamo smesso di capire il mondo’, un libro uscito all’inizio del 2021 per Adelphi, nella traduzione di Lisa Topi. Fedele alla sua vocazione, che lo ha sempre portato a occuparsi di tematiche scientifiche, nel libro lo scrittore mette in fila diversi brevi testi che partono dal blu di Prussia e finiscono con la fisica quantistica, passando attraverso i protagonisti della scienza del Novecento, come Einstein o Heisenberg, ma anche le tragedie di quel secolo, come i gas usati nei campi di sterminio nazisti.
Nel corso del suo soggiorno a Capri Labatut non parlerà soltanto del suo testo più noto, ma approfitterà dell’occasione per lanciare il suo nuovo titolo, Maniac, che Adelphi manda in libreria nella traduzione di Norman Gobetti in coincidenza con l’assegnazione del Premio, negli stessi giorni del suo soggiorno caprese. L’isola sarà quindi la prima tappa di un ampio tour europeo che vedrà lo scrittore cileno impegnato nella presentazione del suo nuovo libro, con conclusione in Germania, a Berlino, per l’uscita dell’edizione tedesca.