– TRIESTE, 30 GIU – Un racconto che spazia sui vari continenti, mantenendo alta l’attenzione sulle violenze in Ucraina, ma anche riaccendendo i riflettori su alcuni conflitti dimenticati come Siria e Afghanistan, senza sottovalutare le violazioni dei diritti umani del passato, le violenze nei confronti delle donne. E ancora la condizione di chi nasce in carcere, di chi rischia di essere ostaggio della criminalità e la questione della salute mentale degli adolescenti. È l’istantanea che emerge dai lavori finalisti della 20/a edizione del premio giornalistico internazionale Marco Luchetta, annunciati oggi.
Il premio mira a sensibilizzare sui diritti dell’infanzia minacciata e violata nel mondo. In gara per l’edizione 2023 ci sono articoli, servizi e reportage pubblicati o diffusi fra il 16 febbraio 2022 e il 20 maggio 2023. La giuria è presieduta da Maria Concetta Mattei.
Per la categoria stampa italiana si contenderanno il titolo Fabio Bucciarelli con “La resistenza dei bimbi malati” per La Stampa; Elena Basso per La Repubblica con l’inchiesta “L’Argentina ti cerca”; Sabrina Pisu per L’Espresso con l’approfondimento con la fotografa Shobha Battaglia “Nati carcerati”. Per la categoria Reportage i lavori in gara saranno quelli di Nadia Zicoschi, con “Le donne dell’acqua” per TV7 e TG1. Sabrina Carreras, Lisa Iotti e Irene Sicurella con “La scatola nera” per il programma Presadiretta su Rai 3. Luciana Coluccello con “Donbass, l’avanzata russa” per Piazzapulita su La7.
Alla categoria Stampa internazionale concorreranno i lavori di Fermín Torrano, Celine Martelet e Alex Rühle. Per la categoria TV News il servizio di Vincenzo Frenda, “La vita che nasce sotto la terra”, per il TG2, sull’ospedale di Zythomyr.
Raffaella Cosentino (e Marco Nicois) con “L’avventura di Natalia, che andò in Russia a riprendersi la figlia” per RaiNews24. Dan Johnson con “Disabled children ‘abandoned’ in Ukrainian institutions” per BBC News.
Per la categoria Fotografia gareggeranno gli scatti di Fabio Bucciarelli, Arkadi Budnitsky e Marco Gualazzini. .