Ci sono molti titoli considerati grandi opere e molti premi letterari che hanno sancito il successo di grandi capolavori. Questa lista vuole concentrarsi sull’altra faccia della medaglia: ovvero quei libri che sono considerati “classici” o “best sellers” della letteratura ma che di fatto sono molto sopravvalutati. Si tratta in parte di libri popolari considerati in partenza campioni di vendite, ma che in realtà non si sono rivelati così buoni, oppure libri che sono stati considerati dei veri e propri “must have” da accademici ed addetti ai lavori, ma non sono stati compresi bene dal pubblico. Ecco a voi l’elenco dei romanzi più sopravvalutati.
Questo articolo nasce con l’intento di generare dibattito, confrontare diversi punti di vista e cercare di far emergere idee che tutti pensano ma che nessuno ha il coraggio di dire. Partiamo dunque con la classifica con questo presupposto: “un buon libro resta un buon libro, a prescindere da chi non è in grado di apprezzarlo”. Come tutte le liste, anche queste è sempre molto soggettiva, a voi i commenti, partiamo:
“Passaggio in India”, è di gran lunga considerato il miglior romanzo di E.M. Forster, ed è ancora molto popolare tra gli accademici. È spesso ritenuto un lavoro radicalmente iniziale sulle relazioni tra culture diverse che ha scioccato all’epoca l’opinione pubblica. I critici moderni sottolineano che, a differenza di Hemingway, Joyce, Huxley, Sinclair Lewis o altri autori le cui opere sono ancora popolari al di fuori dello studio accademico, i personaggi di Forster suonano come “caricature di legno”. La scrittura è datata e lenta, il “commento sociale” discutibile e gli indigeni indiani in questo romanzo non sembrano molto diversi dagli inglesi.
Tra i libri più sopravvalutati secondi i lettori troviamo un vero classico della letteratura: nonostante molti lettori, e soprattutto lettrici, abbiano divorato e amato i personaggi di questo romanzo, “Cime tempestose” è considerato da moltissimi un libro troppo ambizioso, colmo di difetti strutturali e perciò sopravvalutato.
Questo libro è uscito in stampa dopo quasi tre decenni. Poi, quasi trent’anni dopo la sua uscita, due professori hanno scritto una serie di articoli accademici sulla “brillantezza” di Fitzgerald negli anni ’60 e questo libro è stato riportato in stampa per essere insegnato in ogni scuola superiore degli Stati Uniti. Potete quasi sentire i lamenti di ogni studente che si è sempre chiesto come questa specie di telenovela fosse mai stata portata in stampa.
Un vero e proprio capolavoro che però ha una trama particolarmente ostile. Insomma, come si fa ad amare un libro dove non si riescono neanche a ricordare i legami tra i personaggi? Questi intrecci particolarmente difficili, hanno reso questo libro tanto famoso quanto, a volte, odiato. C’è persino chi, per il decimo tentativo di leggerlo, conservava una mappa concettuale con i personaggi e gli avvenimenti, per cercare di non perdere il filo.
Dite quello che volete, ma qualsiasi libro in cui praticamente non succede nulla per 400 pagine prima che la ragazza ingenua improvvisamente maturi e sposi l’uomo molto più anziano chiamato “Mr. Knightly “ non dovrebbe essere mai considerato il libro più bello di sempre. Attraverso le scuole universitarie e scolastiche, molti studenti hanno sentito questo libro ripetutamente chiamato il romanzo perfetto, dalla trama perfetta e citato come il miglior romanzo mai scritto. Può essere stata la rottura degli schemi del momento, ma analizzato oggi si tratta di un libro dalla trama molto banale (non dimenticare però che alcune storie vanno contestualizzate al periodo storico). Potrebbe essere l’ideale come lettura estiva leggera per ragazze adolescenti, ma non si tratta certamente del migliore romanzo mai scritto come molti ritengono da anni, rendendo questo il romanzo più sopravvalutato di tutti i tempi.
Tra i libri più sopravvalutati secondi i lettori troviamo un classico della letteratura nordamericana, un ritratto degli Stati Uniti ma anche della gioventù della Beat generation negli anni ‘50. Nonostante la sua grande importanza nella letteratura americana, questo spesso è stato considerato dai lettori come “il noioso racconto di un viaggio ripetitivo”. Colmo di descrizioni minuziose, spesso troppo prolisse, ha annoiato moltissime persone.
La storia di questo romanzo è affascinante: l’autore si suicida dopo aver trovato un editore e dieci anni dopo il suo libro viene pubblicato e vince il Premio Pulitzer. Questa storia è un “Don Chisciotte” in versione moderna e americana. La scrittura è abbastanza buona, questa è una storia “divertente” che si preoccupa molto per farci ridere occasionale, ma spara anche molte battute che non fanno neanche sorridere. Dopo di che, questo libro rompe una delle regole cardinali della letteratura: se stai seguendo un personaggio come “eroe”, deve essere qualcuno che piace al lettore, o può almeno coinvolgerlo. Questo libro è una lettura accettabile, ma la sua reputazione attuale supera enormemente la sua qualità reale.
Don Delillo è assolutamente adorato da molti professori inglesi. Le sue opere sono altrettanto disprezzate da molti studenti universitari e da altrettanti professori. I lettori comuni non si entusiasmano.
Questo è un libro amato dalle masse, senza però prendere in considerazione il parere di tutti i grandi maestri della letteratura o i professori. Molti degli eventi fondamentali sono sbagliati, la scrittura è povera, il narratore si mescola con il punto di vista del personaggio principale, e ci sono un sacco di opinioni sociali sottili e velate proposte come fatti. Perché questo romanzo non è il più sopravvalutato di tutti i tempi? Perché molti lettori già lo riconoscono per quello che è: una storia con elementi controversi e una buona strategia di marketing per colpire il mercato, ma un lavoro che non è stato ben scritto e una storia con una tonnellata di buchi.
Leggete Umberto Eco!
Non solo i suoi libri hanno letteralmente spopolato tra i lettori. Nonostante questo, i libri di Elena Ferrante, e in particolare quelli dell’Amica Geniale, hanno deluso moltissimi lettori. Insomma, si sa, quando le aspettative di un libro sono molto alte, il rischio di rimanere delusi è davvero alto. Con la Ferrante, è successo proprio questo per molte persone.