(di Elisabetta Stefanelli) – ROMA, 07 MAG – Tra i profumi di mirto e ginepro, nel giardino di Villa Caravella aperto al pubblico per la prima volta dal 1979, Cervia ospiterà il suo primo festival dedicato a Grazia Deledda, che si propone di essere l’inizio di un omaggio destinato ad essere continuativo per restituire alla grande scrittrice premio Nobel il posto che merita. ”A Cervia la Grazia Deledda veniva a passare le sue lunghe estati, ed ha scritto almeno quattro romanzi, tra i quali la Fuga in Egitto, citata anche nella motivazione del Nobel”, racconta all’ANSA Marisa Ostolani che è presidente dell’associazione ‘Grazia Deledda, una Nobel a Cervia’. ”Tra queste mura e tra le piante del giardino ha scritto moltissime novelle a cui dedicheremo la maratona letteraria di domenica 14 maggio. Era la sua casa, la casa che aveva comprato, cosa assai anomala per una donna a quei tempi. Dopo il premio Nobel era diventata benestante oltrechè famosa, e allora si è comprata questa casa. Ne parla in 4 o 5 novelle, una molto carina che s’intitola Il contratto, dove dialoga con la dimora e stabilisce le regole del loro rapporto: la casa deve essere luogo di rifugio e di tranquillità. Lì la troverà fino all’estate del 1935 quando si ammalerà di tumore al seno per morire l’anno dopo”.
”Cervia ha un debito di riconoscenza nei confronti di questa donna – spiega ancora Ostolani – l’unica italiana ad averlo vinto. Nel mondo accademico Deledda è molto sottovalutata, per tante ragioni che sono state anche al centro degli studi in questo 150mo della nascita. Uno dei motivi è senza dubbio proprio che si tratta dell’unica donna: è quando diciamo che le questioni di genere diventano anche di discriminazione. Fosse stata la casa di Ungaretti o di Carducci le cose sarebbero state diverse”.
L’associazione vuole recuperare questo divario partendo dai luoghi. ”Per questo ci siamo unite, dieci donne di competenze diverse, per dare risposte ad un vuoto ed evitare il rischio di una memoria che si affievoliva. Il primo passo è stata l’associazione, il secondo il festival che sarà annuale in un perimetro di riflessione di studio, ma anche di divertimento, di gastronomia e convivialità”. Il primo atto sarà doppiamente simbolico: i sindaci di Cervia e Nuoro, Massimo Medri e Andrea Soddu, scopriranno una targa storica di fronte a Villa Caravella che ”non aveva nemmeno una targa storica che ricordasse che era stata la sua casa. Pochissimi sapevano chi avesse abitato lì a Via Colombo 65”. Nella due giorni si alterneranno conversazioni tra scrittrici (Rossana Dedola, Cristina Marconi e Grazia Verasani), letture di testi (‘Cuore ci vuole, nell’altro’, una citazione da ‘Canne al vento’, fara’ da filo conduttore ad una maratona curata dall’attrice Lelia Serra), il Teatro di Figura di Valentino Strinati, laboratori didattici, musica e gastronomia. ”Grazia Deledda era una ribelle, rivoluzionaria per i suoi tempi. Non ha seguito nessun parametro, ha rotto tutti i codici anche perchè era autodidatta. La sua battaglia per leggere, per scrivere, per imporsi, per seguire il suo sogno era e resta un modello ancora adesso”. Una delle finalità del festival è proprio questa di riportare la figura di Grazia Deledda nella sua modernità, alla conoscenza di bambini e ragazzi. ”L’idea è di proporre il teatro di figura con il burattino Trucolo, personaggio umile a cui lei si era veramente noi lo facciamo diventare burattino e anche lei, molto bella con lunghi capelli bianchi. A Cervia arriva quando aveva 50 anni, con un bel vestito nero e bianco”. Il festival avrà anche un altro appuntamento il 2 luglio con una serata Deleddiana all’interno del Ravenna festival. ”Il comitato per 150 anni ha dato il suo patrocinio e il Ravenna festival il loro sostegno per questa serata con Marcello Fois, che è il nostro mentore, per un omaggio con Sandra Petrignani e Luigi Lai maestro di launeddas, suoni meravigliosi con la voce di Elena Ledda, e la mandola di Mauro Palmas nella pineta”. .