In Algeria, la presunta vittima di plagio da parte di Kamel Daoud, premiato poche settimane fa in Francia con il Prix Goncourt, ha presentato quelle che, a suo dire, sono le prove e i dettagli del suo corpo che compaiono nell’opera del romanziere, annunciando al contempo la presentazione di una denuncia contro di lui presso il tribunale di Orano, nell’ovest del Paese.
In una conferenza stampa che ha attirato l’attenzione di decine di media locali e internazionali ad Algeri, alla presenza di Fatima Zahra Ben Braham, l’avvocato della presunta vittima, Saada Arbane ha mostrato al pubblico i tatuaggi sulle spalle, i segni del tentativo di sgozzamento sul collo e il dispositivo installato per aiutarlo a parlare che, secondo la difesa, è l’unico esistente in tutta l’Algeria.
Inoltre, l’avvocata Ben braham, molto nota in Algeria, ha accusato il presidente francese Emmanuel Macron di aver fatto “pressioni” sulla casa editrice francese Gallimard affinché pubblicasse il romanzo. “Gallimard si è inizialmente rifiutata di pubblicare il romanzo perché il comitato di lettura non accettava il testo, ma il presidente francese Emmanuel Macron ha esercitato personalmente pressioni per pubblicare Houris”, ha aggiunto.
“Alcuni membri della giuria del Premio Goncourt stanno rivedendo la decisione di assegnare il premio a Kamel Daoud in seguito ai recenti sviluppi che hanno coinvolto la signora Saada Arbane”, ha ancora sottolineato.
La difesa ha ricordato che “una delle condizioni per l’assegnazione del Prix Goncourt è che la storia sia di fantasia e non di fatto, e che non offenda la dignità e l’onore di persone, vive o morte, e questo è ciò che Kamel Daoud non ha rispettato”.