++ AGGIORNA E SOSTITUISCE SERVIZIO DELLE 13.20 ++ (di Elisabetta Stefanelli) Tra Roma e Francoforte è botta e risposta sul mercato del libro e le misure del governo, con il presidente di Aie Innocenzo Cipolletta che dalla Buchmesse lamenta “i ritardi nell’attuazione delle misure di sostegno alla domanda” e la risposta piccata del ministro della Cultura Alessandro Giuli: “Per noi l’impegno sul fronte del sostegno alla filiera editoriale è sempre stato prioritario. Al punto che, proprio a questo scopo, abbiamo destinato una dotazione finanziaria ingente. Dallo scorso luglio il mercato editoriale è in ripresa, e mi stupisce che il presidente di Aie menzioni questo dato in modo marginale”. Annunciando l’arrivo di altri 30 milioni di euro a cui Cipolletta controreplica spiegando che la sua “è stata una analisi tecnica dell’andamento del mercato. Ci aspettiamo adesso che arrivino mesi più positivi per il settore e che tale ripresa, di cui abbiamo iniziato a vedere alcuni segnali a partire da luglio, si estenda poi al 2026 con risultati ancora migliori. Nessuna polemica personale tra me e il ministro”. Dalla Germania, dove oggi si apre la fiera, l’Aie ha messo sul tavolo i dati del mercato italiano del libro spiegando che mostra segnali di flessione: nel 2024 ha chiuso a 3,234 miliardi, in calo dell’1,4% rispetto all’anno precedente. La discesa è continuata nel 2025: il solo mercato trade (libri di narrativa e saggistica a stampa venduti nelle librerie fisiche e online e nei supermercati) cala del 2% a valore e del 2,7% a copie nel periodo gennaio-settembre: nei primi nove mesi sono state vendute 1,9 milioni di copie in meno dell’anno scorso, pari a 20,7 milioni di euro di minori introiti, anche se a partire da luglio ci sono parziali segnali di ripresa. Nel 2024, anno in cui l’Italia è stata Ospite d’Onore alla Frankfurter Buchmesse, gli editori hanno incrementato dell’8% la vendita di diritti di traduzione di opere italiane all’estero, per un totale di 8.484 contratti firmati: è il secondo risultato migliore, dopo quello del 2019, da quando l’Associazione Italiana Editori (Aie) ha avviato nel 2001 le rilevazioni. “Il dato sull’internazionalizzazione conferma il buon lavoro fatto l’anno scorso, pur in un contesto molto difficile, e la solidità dell’editoria italiana – ha spiegato Cipolletta -. Ma sul versante del mercato interno scontiamo i ritardi nell’attuazione delle misure di sostegno alla domanda. La flessione di 20,7 milioni di euro delle vendite nei primi nove mesi è inferiore ai 25 milioni stanziati a inizio anno per le biblioteche, che a settembre non erano ancora stati spesi per la mancanza dei decreti attuativi. Tale misura, se applicata prima, avrebbe potuto incidere in modo diverso sul mercato e confidiamo contribuisca ora alla parziale ripresa in atto a partire da luglio. Inoltre continua la riduzione degli acquisti con le Carte per i neo-diciottenni dopo che l’erogazione è stata legata all’Isee e al voto di diploma: al netto di questo calo, la dinamica del mercato è positiva, a dimostrazione del fatto che gli incentivi, negli anni scorsi, hanno funzionato e creato un’abitudine alla lettura. Chiediamo al governo una modifica dell’attuale regolamentazione, allargando il più possibile la platea e semplificando l’accesso, pur nel riconoscimento dell’impegno scolastico”.
Per quanto riguarda la polemica è intervenuta anche Irene Manzi, capogruppo Pd in commissione Cultura della Camera, convinta che “il governo Meloni, anche con il ministro Giuli, continui a dimostrare una profonda inefficienza nell’attuazione delle politiche culturali, che sta mettendo in ginocchio il settore”. “Tanto per essere chiari, e Cipolletta non può non saperlo – ha replicato ancora Giuli -, i decreti attuativi del ministero della Cultura sono tra i provvedimenti più rapidi dell’intero governo al punto che lo schema di decreto dei 30 milioni è stato inviato alla Conferenza Unificata già lo scorso 19 luglio. Allo stesso modo Cipolletta ricorderà la dichiarazione dell’amministratore delegato di una delle più importanti aziende editoriali associata ad Aie, che ha sottolineato, appena qualche mese fa quanto la dotazione prevista dal ministero della Cultura fosse consistente, “la più consistente mai presentata fino ad oggi”. Di questo siamo consapevoli. Forse qualcun altro non lo è – ha concluso Giuli – o ha interesse a non esserlo”. Quest’anno gli espositori italiani alla Buchmesse di Francoforte sono 144, di cui 67 presenti nello stand collettivo italiano organizzato da Ice – Agenzia in collaborazione con Aie.
Sempre per quanto riguarda i dati, nei primi nove mesi dell’anno crescono le vendite di libri nelle librerie fisiche, che raggiungono una quota del 55,5% del mercato trade, mentre gli store online scendono al 40,2% e la grande distribuzione al 4,4%. Tra i generi c’è una andamento contrastato: si conferma la crescita della narrativa italiana (più 3%) e straniera (più 0,1%) e torna in positivo dopo un leggero calo nel 2024 l’editoria per bambini e ragazzi (più 3,9%). In flessione tutti gli altri generi: saggistica generale (meno 3,3%), manualistica (meno 4,7%), fumetti (meno 5%), saggistica specialistica (meno 10,9%) (in allegato sintesi).
Per quanto riguarda i dieci più letti dell’anno si assiste ad una top 10 molto varia a livello di generi e tipo di offerta editoriale, si piazza al primo posto l’autore svizzero Joël Dicker con La catastrofica visita allo zoo (La nave di Teseo), seguito dall’autobiografia di Papa Francesco, Spera (Mondadori), e da Verrà l’alba, starai bene, di Gianluca Gotto (Mondadori).