Sono terminate in questi giorni le riprese della miniserie evento ‘Giacomo Leopardi – Vita e amori del Poeta’ di Sergio Rubini, che racconta la vicenda umana e storica del grande poeta di Recanati, letterato ma anche filosofo, pensatore politico e uno dei massimi esponenti della cultura italiana di tutti i tempi.
Prodotta da Rai Fiction con Ibc Movie di Beppe Caschetto e Rai Com, la serie tv in costume, che andrà in onda su Rai 1, è ambientata e girata nella natia Recanati e nelle Marche, ma anche a Bari e in Puglia, a Mantova, Torino, Roma, Napoli e Bologna. La fiction-evento in 2 puntate da 100 minuti vuole restituire anche alle nuove generazioni un ritratto inedito pur storicamente coerente del geniale poeta, ma raccontare allo stesso tempo, ideali politici, passioni, amori e storia della tumultuosa Italia di inizio ‘800. Protagonista, nei panni di Giacomo Leopardi, è Leonardo Maltese, già apprezzato in “Rapito” di Marco Bellocchio e ne “Il Signore delle Formiche” di Gianni Amelio, per i quali ha vinto il Premio Guglielmo Biraghi ai Nastri D’Argento 2023. Con lui, Alessio Boni, nel ruolo dell’austero padre, il Conte Monaldo Leopardi, Valentina Cervi nei panni della madre Adelaide Antici, Cristiano Caccamo nelle vesti dell’amico di una vita Antonio Ranieri, Alessandro Preziosi nel ruolo di Don Carmine – attraverso le cui parole scorre il racconto dell’intera storia – Fausto Russo Alesi nella parte del mentore Pietro Giordani e Giusy Buscemi, che interpreta l’amata Fanny Targioni Tozzetti, emblema dell’amore irraggiungibile, magnificato nei versi eterni del poeta. “Raccontare Giacomo Leopardi – dice Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction – è una di quelle imprese che entusiasmano e ci richiamano all’essenza stessa della nostra missione di servizio pubblico. Una sfida ambiziosa e una grande avventura produttiva che condividiamo con Ibc Movie. Leopardi ci lascia la profondità sconfinata dei suoi versi e la testimonianza di uno spirito mai domo nel segno di una vita che fu anche dolorosa ma sempre ispirata all’amore e alla bellezza.
E questo lascito che ha dentro di sé il futuro anima il progetto che vuol essere ambizioso e rigoroso di una miniserie. È una bellissima sfida cercare di restituire nella moderna dimensione del racconto audiovisivo più popolare la ricchezza di una vita e di un desiderio che guardò sempre oltre la linea dell’orizzonte e della quotidiana contingenza delle cose per parlare una lingua universale che sfida il tempo. E dunque grazie a Sergio Rubini, regista e autore della sceneggiatura con Carla Cavalluzzi e Angelo Pasquini, e grazie all’intero cast, alle maestranze per aver accolto con gioia una grande impresa”.
“Approfondendo la biografia di Giacomo Leopardi – aggiunge Sergio Rubini, che con questa produzione firma la sua prima regia televisiva – oltre all’immagine canonica di un uomo immerso in una malinconica solitudine a tinte gotiche, sclerotizzata da una perenne sofferenza fisica, se ne può scorgere un’altra, sottotraccia, completamente diversa, caratterizzata da una vitalità dirompente”. “È l’incontenibile amore per la vita – prosegue Rubini – il motore che muove Leopardi e la sua poetica; e il suo pessimismo è il risultato di una costante ricerca di felicità negata da un universo incomprensibile e sordo ai desideri degli uomini. Piuttosto che lo studioso curvo perennemente sui libri, il nostro Leopardi quindi avrà il piglio di un esuberante enfant prodige che desidera divorare il mondo e viverne appieno ogni sfaccettatura.
Una figura brillante, variopinta, trasgressiva e soprattutto piena di fascino, capace di offrire spunti di riflessione più che mai attuali in una società come quella di oggi spesso afflitta dalla mancanza di maestri e di saldi punti di riferimento”.