– ROMA, 30 GIU – MARCO ALDRIGHI, CHRISTIAN GALLI, ALBERTO BUGIÙ, NE È VALSA LA PENA. LA VITA DEL COMANDANTE DIAVOLO (OTTOCERVO, PP 112, EURO 18,00) Dopo saggi, canzoni e documentari arriva il 12 luglio in libreria la prima biografia a fumetti del famoso partigiano Germano Nicolini. Annunciato al Salone del Libro di Torino 2023 da Ottocervo, l’etichetta di fumetti di Antonio Mandese Editore, in collaborazione con il circolo culturale Primo Piano di Correggio, il graphic novel Nè è valsa la pena – La vita del Comandante Diavolo è in arrivo con la prefazione di Walter Veltroni. “Avete tra le mani un volume prezioso. Un graphic novel che leggerete tutto d’un fiato e che sentirete il bisogno, anzi il dovere, di condividere. E dovrete condividerlo: invitare altre persone a leggerlo, a farlo proprio” dice Veltroni.
Con Primo Piano e con gli autori, lo sceneggiatore Marco Aldrighi, il fumettista Christian Galli e il colorista Alberto Bugiù, viene raccontata la vita di Germano Nicolini, una figura centrale della nostra Resistenza, capace di ispirare intere generazioni, in Emilia Romagna e in tutto il Paese, nonché testimone e vittima a livello processuale di uno dei periodi più bui del secondo dopoguerra, quello degli omicidi a sfondo politico del cosiddetto Triangolo della morte. Il fumetto è realizzato con il supporto della famiglia Nicolini.
Nicolini, il “partigiano diavolo”, è morto nel 2020, all’età di cento anni, ha avuto una vita romanzesca, vissuta pienamente fino alla fine. Questo fumetto nasce “dal desiderio di esprimere, attraverso le immagini, quelli che sono i valori fondanti che lo hanno guidato in un’esperienza lunga un secolo: onestà, senso di giustizia, amore e, soprattutto, rispetto. Una parola ripetuta più volte da Germano, fino agli ultimi istanti, rispetto che non è mai venuto meno neppure quando ha dovuto sopportare un calvario giudiziario che sarebbe durato quasi cinquant’anni”. Anche Ne è valsa la pena vuole rappresentare una forma di rispetto, il passaggio del testimone che una persona esemplare ci ha lasciato. L’ambizione è quella “di raccontare la quotidianità di Germano Nicolini, intrisa di fatica e sacrificio, ma anche di speranza e fiducia nel futuro: non solo il processo e le gesta coraggiose del partigiano, ma anche le sfumature colte tra le mura domestiche e nate dall’incontro con altre persone comuni”. .