“Oggi ricorre l’anniversario della scomparsa del Maestro Ardengo Soffici, figura fondamentale per Poggio a Caiano (Prato) e per la cultura italiana.
Eppure, ancora una volta, sembra che tutto sia stato dimenticato. Quest’anno la ricorrenza sarebbe passata quasi sotto silenzio. Solo il gruppo Aria Nuova a Poggio a Caiano ha voluto rendere omaggio a Soffici, insieme a pochi residenti che, autonomamente, lo hanno ricordato sui social. Ma mi domando: dove sono tutti gli altri?”. Così Mauro Moriconi, ex direttore del Museo Soffici e del ‘900 Italiano, a Poggio a Caiano.
“Lo scorso anno avevo creato un evento per questa stessa giornata – ricorda in una nota -, con l’esposizione dell’ultima lettera di Soffici al suo editore Vallecchi e la deposizione di una corona di fiori sulla sua lapide. Un gesto semplice, ma necessario per rendere omaggio alla sua grandezza. Quest’anno, invece, il ricordo ufficiale si è ridotto a una sola, stringata frase pubblicata alle 4 del pomeriggio sulla pagina del museo: ‘Il 19 agosto 1964 moriva Ardengo Soffici, al quale è intitolato il nostro museo'”. Moriconi sottolinea che “la tomba dedicata al Maestro e a sua moglie Maria resta pulita e curata soltanto grazie alla dedizione di Gabriella – vicina di casa di Ardengo, che fin da bambina era in confidenza con lui -, e di Claudio.
Presto una nuova direttrice prenderà il mio posto, ma intanto l’assessora alla cultura e il sindaco sembrano aver già deciso le sorti del museo, lasciando questo silenzio istituzionale che pesa ancora di più in un giorno come questo. Credo che Poggio a Caiano meriti maggiore rispetto per la sua storia e per i suoi protagonisti”.