DAMIANO BISCOSSI, ELENA MIGNOSI, BIRGIT WINTHER, INCONTRI CON GLI ASINI (CAROCCI, PP. 224, EURO 18) Il somaro, nell’immaginario collettivo, se da un lato è associato al duro lavoro e alla fatica, dall’altro è sinonimo dell’ignoranza più ostinata. L’adagio ‘lavare la testa all’asino’ rammenta quanto sia difficile correggere la testardaggine. L’asino, nel capolavoro di Collodi, è immagine universale della svogliatezza. A Pinocchio crescono un bel giorno lunghe orecchie da ciuco perché se la spassa allegramente invece di studiare.
Incontri con gli asini, saggio edito da Carocci, scardina i luoghi comuni legati a questo animale dalla storia plurimillenaria. Una delle autrici, Birgit Winther, è un’insegnante danese di sostegno che nella sua fattoria organizza attività con gli asini per la comunità e per la scuola. Il volume illustra i benefici dell’onoterapia indirizzata a bambini con disabilità e bisogni speciali. I pregiudizi sugli asini, leggendo questo libro, si sciolgono come neve al sole. Il volume spiega che sono animali “calmi e pazienti, amano l’attenzione dei bambini e mostrano grande tranquillità e simpatia nei loro confronti. È possibile affermare che gli asini sono portatori di un messaggio di benessere e pace”. Inoltre “sono animali intelligenti, paragonati spesso a cani e delfini, hanno una memoria sorprendente”. Sono in grado di “ricordare anche fino a 25 anni prima, quando incontrano le persone le osservano con attenzione e le riconoscono”.
Interessante notare che “il sistema limbico cerebrale degli asini, che comprende emozioni, comportamento, motivazione e memoria, ha le stesse dimensioni di quello umano”.
Sociali e cooperativi, “amano il contatto umano, sono disponibili e presenti e partecipano alla comunicazione non verbale con attenzione, segnali chiari, linguaggio del corpo, contatto visivo, contatto fisico e presenza. Sono molto obbedienti, accettano la maggior parte dei compiti assegnatigli e sono desiderosi di cooperare, a meno che non ritengano che ciò che devono fare sia pericoloso per loro. Sono affettuosi, amano le coccole e gli abbracci”. Esprimono capacità empatiche “in situazioni diverse e in modo unico”, sia verso i loro simili che nei confronti degli umani, “compiono scelte consapevoli e offrono vicinanza e presenza nel contatto, trasmettendo calma e calore. Sono solidali e compassionevoli in caso di crisi”.
Nel libro è riportato l’episodio di un’asina rimasta sdraiata sul prato per un malore. Gli altri asini l’hanno circondata mantenendosi sempre a una certa distanza, e uno le si è messo accanto rimanendo in silenzio per alcune ore, fino all’arrivo del veterinario. Birgit Winther racconta anche un episodio riguardante un asino di nome Otto: “Una volta, durante il lavoro sul campo e avvertendo il principio di un raffreddore, mi sono messa al sole per riscaldarmi un po’. Otto mi ha notata, si è avvicinato e si è appoggiato alla mia schiena. Ho sentito irradiarsi il piacevole calore del suo corpo contro il mio.
Siamo rimasti così per parecchi minuti, finché lui non se n’è andato e a me è venuto spontaneo dirgli ‘Grazie, Otto!'”.
Incontri con gli asini smonta i cliché e vuol essere un tributo a un animale descritto da sempre in molte favole come zuccone e inflessibile.