(di Mauretta Capuano) “Da ogni esperienza negativa ricevo sempre qualcosa di buono. Amo la mia vita e la difenderò con tutta me stessa!!”. Lo scriveva Elisa Claps nei suoi diari inediti diventati ora un libro che include anche i ricordi di sua madre Filomena e con la postfazione di Gildo Claps, fratello di Elisa che da anni combatte insieme al fratello Luciano e ai genitori la sua battaglia per la verità.
È Sono io Elisa Claps, con i sogni e le speranze di una vita interrotta, della giornalista Mariagrazia Zaccagnino, in uscita per la casa editrice Edigrafema il 12 settembre, nel giorno del trentesimo anniversario della scomparsa e uccisione, nel 1993, della studentessa nata a Potenza il 21 gennaio 1977, morta a sedici anni.
La Claps è rimasta per quasi 17 anni nell’oscurità del sottotetto della chiesa della Santissima Trinità a Potenza, dove il 17 marzo 2010 fu trovato il suo cadavere. Rimasta chiusa dal momento del ritrovamento del corpo di Elisa la Chiesa ora è stata riaperta tra le polemiche e lo scontento della famiglia.
In dialogo con la madre della ragazza, nel suo libro Zaccagnino ci svela Elisa prima che diventasse il Caso Claps.
Nei diari la giovane studentessa ci racconta i suoi pensieri, l’amore per la famiglia, il rapporto con le amiche, la fede in Dio e il sogno di diventare medico.
Di lei si è parlato tanto dal 12 settembre 1993 in poi, ma chi era Elisa prima di scomparire? Cosa sognava? Come trascorreva le sue giornate? Cosa la emozionava e cosa, invece, causava in lei turbamento? Chi era davvero la ragazza con gli occhiali e i lunghi capelli castani prima che diventasse il Caso Claps? si chiede l’autrice del libro da sempre attiva nel sociale, che sostiene i diritti umani e le pari opportunità, ha collaborato con diversi quotidiani e settimanali e attualmente lavora all’ufficio stampa della Regione Basilicata.
“Archiviati i processi giudiziari e le ricostruzioni storiche, che resteranno per sempre parziali, questo testo – spiega la nota editoriale – restituisce luce alla giovane potentina”.