Edimburgo ospiterà la conferenza della rete Unesco Città della Letteratura nel 2024, in occasione dei 20 anni da quando è diventata la prima città a ricevere la designazione.
I rappresentanti di oltre 40 città letterarie di tutto il mondo verranno a Edimburgo nell’ottobre dello stesso anno per celebrare i risultati degli ultimi due decenni e pianificare il futuro.
Il titolo e il concetto di Città della Letteratura sono stati ideati a Edimburgo e la capitale scozzese è stata designata dall’Unesco come la prima città del genere al mondo nel 2004.
Attualmente ci sono 42 città della letteratura in 32 paesi in sei continenti e si prevede che entro il 2024 il numero salirà a 45.
Altre Città della Letteratura Unesco includono Milano in Italia, Barcellona in Spagna, Baghdad in Iraq, Durban in Sud Africa, Heidelberg in Germania, Angoulême in Francia, Odessa in Ucraina, Dublino in Irlanda, Melbourne, Australia, Montevideo, Uruguay, Nottingham in Inghilterra, Óbido sin Portogallo, Québec City in Canada, Seattle in USA, Ulyanovsk Russia e Praga nella Repubblica Ceca.
La prima città italiana insignita del titolo di città della letteratura è Milano, non solo per la ricca tradizione letteraria (anche se altre città italiane potrebbero dirsi altrettanto, se non maggiormente, rilevanti da questo punto di vista) ma in particolare per il suo ruolo trainante nell’industria editoriale, dal momento che qui hanno sede circa il 51% (dato del 2017) delle case editrici italiane e numerose agenzie letterarie. Un riconoscimento conferito anche per il frizzante panorama di eventi che offre, su cui spicca Bookcity, che dal 2012 si tiene tutti gli anni in autunno, e l’impegno su numerosi fronti per l’innovazione digitale nell’editoria.
L’Unesco assegna ogni anno il titolo ad alcune nuove città che corrispondono ad alcuni criteri.
Non è sufficiente una prestigiosa storia letteraria. Assume un ruolo di rilievo anche la promozione di attività culturali, un vivo e stimolante clima letterario a partire dalla quantità e diversità di iniziative editoriali e case editrici, dall’organizzazione di eventi, dal numero e dalla qualità di librerie, biblioteche e centri culturali pubblici e privati; un’educazione a partire dalle scuole primarie fino all’Università che valorizzi la letteratura nazionale e straniera e uno sguardo verso la multiculturalità, ovvero uno sforzo attivo del settore editoriale nella traduzione di opere letterarie provenienti da diversi paesi e culture del mondo. Una comunità, quindi, che viva di letteratura.