Lo scrittore Francesco Recami si è spento oggi dopo una lunga malattia, circondato dalla sua famiglia. Ne dà notizia l’editore Sellerio che sottolinea quanto fosse amato dai suoi numerosissimi lettori e estimatori. Autore di molti racconti e romanzi – dal primo L’errore di Platini, nel 2006 fino all’ultimo, Il mostro del Casoretto – creatore di universi letterari unici, di serie indimenticabili come quella delle “commedie nere” o della “casa di ringhiera”, Francesco Recami era nato a Firenze, dove oggi è morto, il 20 luglio del 1956.
”Francesco Recami – scrive ancora la casa editrice Sellerio – è stato uno scrittore di casa nel senso più profondo, nel rapporto strettissimo con Elvira Sellerio, proseguito e consolidato con Olivia e Antonio: un legame che nel tempo ha portato a una vera adesione al progetto editoriale. Tutta la casa editrice, tutti i suoi collaboratori, lo ricordano con profondissimo affetto e infinita gratitudine, orgogliosi di aver contribuito alla diffusione della sua opera, e si stringono e Emanuela e ai suoi figli Teresa e Olmo con grande commozione”.
Ha iniziato la carriera di scrittore con testi divulgativi e guide di montagna, per poi pubblicare due romanzi per ragazzi Assassinio nel paleolitico (1996) e Trappola nella neve (2000), per passare poi al romanzo tinto di giallo con L’errore di Platini, poi Il correttore di bozze e Il superstizioso con cui entra nella cinquina del premio Campiello. Romanzo che attraversa le giornate infarcite di riti propiziatori del protagonista Camillo ”malato di quotidianità”. Malattia che spesso colpisce i suoi personaggi. A partire da Amedeo Consonni, anziano tappezziere che da La casa di ringhiera (2011), è al centro di una serie di gialli che ruotano intorno a La casa di ringhiera in cui abita, Gli scheletri nell’armadio (2012), Il segreto di Angela (2013), Il caso Kakoiannis-Sforza (2014), ‘La verita’ su Amedeo Consonni’ (2019). Con la capacità di trascinare il lettore in una serie infinita di colpi di scena attraverso una garbata scrittura e impietosa ironia, fino a costruire con straordinaria abilità storie leggere ma mai banali di un’Italia paradossale e mai risolta.