Si è spenta a 69 anni la scrittrice e pensatrice femminista bell hooks, pseudonimo di Gloria Jean Watkins, nella sua casa di Berea, Kentucky, dopo aver combattuto contro una lunga malattia.
Nata a Hopkinsville, Kentucky, il 25 settembre 1952, ha esercitato la professione di insegnante presso l’Università di Yale e il City College di New York. Ha ricevuto una laurea honoris causa in Lettere presso l’Università di Ferrara nel 1999.
La notizia è stata annunciata dal Berea College, l’università in cui insegnava, ricordandola come “un’autrice prodigiosa, intellettuale pubblico e una delle più importanti studiose femministe del nostro paese”.
Il suo pseudonimo derivava dall’unione del nome della madre, Rosa Bell Watkins, e del cognome della nonna materna, Bell Blair Hooks. Chiedeva che il suo nome venisse scritto con le lettere minuscole perchè venisse data più importanza al suo lavoro e alle sue idee.
Tra le sue opere più conosciute ricordiamo “Elogio del Margine. Razza, sesso e mercato culturale” pubblicato nel ’98 e “Tutto sull’amore. Nuove visioni” del 2000, pubblicate con Feltrinelli.
In italiano sono usciti anche i volumi “Insegnare a trasgredire. L’educazione come pratica della libertà” pubblicato da Meltemi nel 2020, “Elogio del margine. Scrivere al buio” e “Il femminismo é per tutti“ pubblicati da Tamu nel 2021.
Al centro dei suoi libri ci sono le relazioni di potere (tra persone bianche e nere, tra classi sociali) e il loro influsso sulle relazioni affettive, di coppia, tra genitori e figli.
Nel suo libro “Insegnare a trasgredire. L’educazione della libertà” pubblicato in Italia nel 2020 scrisse: “Celebro l’insegnamento che rende possibili le trasgressioni – un movimento contro e oltre i confini – per poter pensare, ripensare e creare nuove visioni. È quel movimento che rende l’educazione la pratica della libertà.”
la vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris la ricorda con un tweet: ““La sua profonda e positiva influenza sarà con noi per generazioni“ mentre su Facebook la femminista Lea Melandri la ricorda come “una donna che ha fatto la storia del femminismo, insegnando a “trasgredire” ruoli, identità, doveri, saperi e linguaggi improntati a rapporti di potere, sessisti e razzisti, una voce di rara fedeltà alle intuizioni e alle pratiche della rivoluzione femminista degli anni Settanta, dal ‘partire da sé’, all’ ‘autocoscienza”.