L’attacco dei Giganti è uno dei manga più conosciuti al mondo. Ma sapevate queste di queste curiosità?
Prima di procedere però, ecco un po’ di storia per chi non conosce il manga. L’attacco dei giganti (進撃の巨人 Shingeki no kyojin) è un manga di genere dark fantasy post-apocalittico scritto e disegnato da Hajime Isayama, serializzato in Giappone sulla rivista Bessatsu Shōnen Magazine di Kōdansha dal 9 settembre 2009 al 9 aprile 2021. L’edizione italiana è stata pubblicata da Planet Manga, etichetta della Panini Comics, dal 22 marzo 2012 al 28 ottobre 2021 nella collana Generation Manga.
Trama
In un mondo alternativo la razza umana è stata decimata dall’avvento dei giganti, grandi creature, fisicamente simili all’uomo, di altezza compresa tra i tre e i quindici metri e che non possiedono un apparato riproduttivo. Sono esseri primitivi e dall’intelligenza limitata, che non sembrano necessitare di cibo per vivere, ma che attaccano gli umani e ingoiano i loro corpi.
Quel che resta dell’umanità è sopravvissuta rifugiandosi all’interno di imponenti mura concentriche: il Wall Maria, il più esterno; il Wall Rose, quello centrale e il Wall Sina, il più interno, che protegge la capitale e la corte del re. Per far sì che i giganti non riescano ad attaccare il territorio degli uomini, le mura sono alte cinquanta metri, con l’unico punto debole costituito dalle porte che ne permettono l’attraversamento. Per non disperdere le forze nella protezione dell’intera estensione delle mura, gli uomini si sono concentrati a vivere in città che sorgono adiacenti alle muraglie, attirando in questo modo l’attenzione dei giganti e ammassando in quei punti le loro difese. Le mura hanno permesso all’umanità di godere di un secolo di pace, al sicuro dagli attacchi dei giganti.
Gli uomini hanno istituito tre ordini militari di protezione: il Corpo di Guarnigione, che comprende i soldati che difendono le mura e le città; il Corpo di Gendarmeria, la sezione che regola l’ordine pubblico all’interno delle città e ha il privilegio di servire personalmente il re e di operare al sicuro all’interno della prima cerchia di mura; l’Armata Ricognitiva, l’organismo composto da soldati che si avventurano oltre le mura per combattere i giganti sul loro territorio, con lo scopo di scoprire di più sul conto dei nemici, sulle loro origini, le loro debolezze e trovare un modo per poterli sconfiggere definitivamente. È l’ordine che corre i maggiori rischi e subisce le perdite più numerose; in anni di sconfitte sono riusciti a perfezionare l’Attrezzatura per effettuare il Movimento Tridimensionale, un dispositivo che permette di librarsi in aria con funi e gas ad alta pressione, offrendo grande mobilità nell’affrontare i giganti.
Curiosità
QUESTO POST POTREBBE CONTENERE SPOILER! SI CONSIGLIA DI SEGUIRE IL MANGA PRIMA DI CONTINUARE!
- Jean Kirschtein è il personaggio preferito di Isayama. L’autore ha dichiarato di avere un personaggio preferito, ovvero Jean Kirschtein. Isayama ha detto di apprezzare il fatto che dica sempre quello che pensa senza peli sulla lingua, anche cose che “normalmente non andrebbero dette”.
- Attack on Avengers. Esiste un fumetto di 8 pagine intitolato “Attack on Avengers”, dove gli eroi della Marvel combattono contro i giganti di Isayama. Scritto da Isayama e illustrato da Gerardo Sandoval, questo fumetto è stato inizialmente pubblicato sulla rivista giapponese Brutus. Ora è disponibile online gratuitamente.
- I profumi a tema AoT. Non sto scherzando. Oltre a potersi vestire come loro, ora i fan potranno anche odorare come loro! Ogni boccetta profuma in base alla personalità del personaggio: per Levi la fragranza sarà fresca e saprà di sapone di bucato, un leggero aroma di vaniglia per Armin e spezie pungenti e misteriose per Hanji.
- Molti personaggi del Live Action non sono presenti né nell’anime né nel manga.
- Come per ogni film tratto da un soggetto non originale, adattare un’opera comporta delle perdite e dei cambiamenti. In questo caso sono stati aggiunti dei nuovi personaggi: Sannagi (Satoru Matsuo), Souda (Pierre Taki), Kubal (Jun Kunimura), Lil (Rina Takeda), Fukushi (Shu Watanabe), and Hiana (Ayame Misaki). La novità più eclatante è “l’uomo più forte dell’umanità”, Shikishima (Hiroki Hasegawa) che secondo i fan sostituisce uno dei personaggi più forti, ovvero Levi.
- Un parco a tema. Per un periodo di tempo limitato, in Giappone è stato organizzato un parco a tema tutto dedicato ai Giganti. In quell’occasione, oltre alla riproduzione in scala originale dei due Giganti Eren e il Gigante Femmina, di 14 e 15 metri, tra le varie attrazioni, i fan hanno anche farsi una foto mentre sono a un palmo dalle fauci spalancate di un Gigante.
- Sasha doveva morire. La famosa “Ragazza patata”, la mangiona del manga e anime, uno dei personaggi più amati dal pubblico, inizialmente doveva morire. Isayama voleva eliminarla nel 9° volume del manga, ma ha cambiato idea dopo che il suo responsabile è andato in bagno a piangere dopo aver letto la scena.
- A chi si è ispirato Isayama per i giganti? Per la creazione dei giganti Isayama si è ispirato a dei maestri di arti marziali, e ciò spiega il perché queste creature siano così atletici, muscolosi e con dei nervi scattanti. I Giganti in generale si sono ispirati a campioni il cui obiettivo è battere a tutti i costi il proprio avversario. Ad esempio per il Gigante Eren si è ispirato a Yushin Okami (arti marziali); per il Gigante Corazzato invece si è ispirato a Brock Lesnar, wrestler professionista e atleta di arti marziali miste.
- Il sesso di Hanji Zoe. Nonostante nell’anime ha fattezze femminili e venga interpretata da una donna (Satomi Ishihara), il sesso dell* scienziat* Hanji Zoe nel manga e nel live action non è definito. Questa è stata proprio una decisione di Isayama, che ha chiesto alla Kodansha USA (la casa statunitense) di non riferirsi a Zoe come a lui/lei. La Kodansha ha spiegato che per l’autore il sesso del personaggio non ha importanza ed è meglio dare ai fan la libertà di decidere come più sentono.
- Levi è più vecchio di quel che appare. Ci sono tante cose che ancora non sappiamo di questo enigmatico personaggio; una cosa che però si sa è la sua età: infatti il soldato più forte dell’umanità ha più di 30 anni!
- Alla Cina non piace Attack on Titan. Il famoso manga è stato bandito dalla Repubblica Popolare Cinese ed è stato inserito nella lista nera delle opere poibite in quanto “incoraggiano alla delinquenza giovanile, glorificano della violenza e includono contenuti sessuali”.
- Isayama si ispira a tutto quello che vede. Lotta, supereroi e Germania. Come si inseriscono questi tre elementi all’interno del manga? Chiedetelo al giovane autore, e probabilmente vi risponderà che tutto ciò che lo circonda riesce a fornirgli un’ispirazione. Per sua stessa ammissione, le fattezze dei mostri sono riprese da famosi lottatori: tra tutti, Yushin Okami per la forma gigante di Eren, e Brock Lesnar per il gigante corazzato. Per quanto riguarda le personalità e il carattere, i personaggi di Rorschach e Ozymandias (Watchmen) sono la base di Levi ed Erwin, mentre Eren si rifarebbe addirittura al generale tedesco Rommel. Rimanendo in Germania, invece, la città di Nordlingen è stata presa come spunto per quella del fumetto.
- L’ispirazione per il manga. Per creare le facce dei giganti Isayama si è ispirato ad un libro nel quale sono raffigurati centinaia di volti umani. Il mangaka ha anche raccontato che l’idea di creare un manga sui giganti gli è venuta osservando il comportamento di un ubriaco all’interno dell’internet caffè dove lavorava. A ispirarlo è stato notare come a volte sia impossibile comunicare anche tra persone della stessa specie. Isayama è arrivato anche alla conclusione che l’essere umano sia in assoluto l’animale più spaventoso al mondo.
- Che fortuna! Shinjeki no Kyojin è la sua primissima opera.
- L’ambientazione. Ha poi aggiunto che l’ispirazione per l’ambientazione gli è stata data dal luogo in cui è cresciuto: una città rurale giapponese circondata dalle montagne. Nel manga quelle montagne che da bambino avrebbe voluto valicare per andare alla scoperta del mondo esterno, diventano le mura delle tre città in cui è confinata la popolazione umana. Ed Eren è lui stesso alla ricerca dell’ignoto.
- La vita sentimentale di Erwin Smith. Erwin afferma che è rimasto single per tutta la vita perché non ha idea di quando morirà, anche se in passato è stato innamorato della fidanzata di un suo amico.
- Mikasa Ackerman. Mikasa nell’anime ha 15 anni, pesa 69kg ed è molto muscolosa.
- Marco Bodt. Hajime ha confermato che Marco è omosessuale.
- Eren e Mikasa. Nel capitolo 50 del manga, dodicesima puntata della seconda stagione, Mikasa confessa i suoi sentimenti e prova a baciare Eren, ma quest’ultimo la scansa e si alza per proteggerla. In origine Eren doveva baciare Mikasa, ma l’autore ha deciso di cambiare idea all’ultimo minuto.
- Hajime Isayama e la creazione di Mikasa. Il personaggio di Mikasa è nato completamente a caso. Infatti, quando Isayama lavorava in un caffè, ha incontrato una donna misteriosa con il volto coperto da una sciarpa. Lui rimase molto colpito da questa donna e la considerava intrigante ed interessante
- Le paure del capitano Ackermann. Levi crede nella disciplina e nell’ordine, in particolare nella pulizia, motivo per cui si ritiene che soffra di disturbo ossessivo compulsivo. Preferisce infatti che tutti gli ambienti (e compagni) siano puliti e in ordine.
- Invalidità. Dopo essere stato ferito nel combattimento contro il Gigante Femminile, Levi iniziò ad indossare una giacca. Isayama ha confermato che voleva trasmettere ai lettori l’impressione che Levi si stesse prendendo una pausa.
- Il mistero delle Mura. Ci sono un sacco di cose che l’anime non rivela della serie, come testi informativi e diagrammi che esplorano dei temi trattati fugacemente. In particolare, un racconto emerso alla conclusione della prima stagione potrebbe rivelare qualcosa riguardo la costruzione delle mura…
ANNO 784
Un minatore, una notte, decise di scavare sotto il muro Shina, per andare a vivere nella zona più interna. “La vita lì deve essere migliore” pensava. L’idea gli era venuta qualche giorno prima lavorando in una miniera di carbone, mentre affondava la pala, quasi gli fosse venuta un’ispirazione divina.
Nei giorni seguenti gironzolò vicino alle mura per cercare un luogo appartato dover poter iniziare a scavare: infine trovò un posto ben nascosto dalla vegetazione. Nessuno lo avrebbe scorto, né dal basso né dall’alto.
Iniziò a scavare, e ben presto scavò una buca profonda quanto lui era alto. Con l’aiuto di un secchio, riportava la terra che non riusciva a gettare via in superficie. Si fermava appena per riposarsi e bere dell’acqua.
Dopo vent’anni della sua vita spesi a scavare, aveva imparato a scavare più velocemente, più a fondo e con più maestria.
Quel giorno, però, era diverso. Ovunque provasse a scavare, sembrava che le fondamenta delle mura arrivassero fino al centro della terra. Nonostante, perseverò.
Si era già scordato delle dolce vita all’interno delle mura Shina. La sua era diventata una sfida contro le mura stesse. Il buco era davvero profondo, ma ad un tratto urtò della roccia. Si chiese “un fondo di pietra?” e provò a battere più forte. Sembrava lo stesso materiale che formava le mura. Non riuscì nemmeno a scalfirla. Scoraggiato, riemerse dal buco.
Quella sera, seduto nella locanda dove si ritrovava spesso dopo lavoro con un amico, sbottò: “Le mura sono strane, eh? Chi poteva immaginare che fossero tanto profonde?”
Aveva raccontato al suo amico tutta la storia, certo che avrebbe saputo mantenere il segreto.
“Forse non siamo solo circondati in superficie, ma c’è una specie di pavimento anche sotto terra” rispose lui.
Il minatore chiese: “Dimmi, esattamente… Cosa sono le mura?”
Il suo amico gli lanciò un’occhiata e si guardò attorno nella taverna. Nessuno li guardava, ma decise comunque di non dire una parola. La Polizia Militare sarebbe stata lì in men che non si dica che solo si lasciava sfuggire una sillaba. “Che importanza ha?” disse quindi. “Continua a vivere qui come hai sempre fatto. Sei povero ma hai un lavoro che ti permette di venire qui a bere qualcosa. Non ti basta?”
“Sì… In effetti, credo che tornerò al lavoro. Forse dopotutto questa è la mia vita.”
Ma il giorno dopo il minatore non andò a lavorare, né quello dopo, né quello dopo ancora. Il suo amico andò a casa sua ma non lo trovò. Il minatore non aveva parenti o altri amici a cui chiedere informazioni. Indeciso, si recò dalla Guardia Stazionaria e raccontò l’intera storia. Il giorno dopo sia la Guardia Stazionaria che la Polizia Militare si mobilitarono per trovare il minatore. Era un po’ eccessivo per un povero minatore, anche se aveva criminalmente tentato di passare oltre le mura. Il suo amico non riusciva a capire perché smaniassero tanto per trovarlo. Non lo trovarono mai, né lui né la buca che aveva scavato.
E un bel giorno, sparì nel nulla anche il suo amico.
Quale di queste curiosità vi hanno colpito di più? Ne conoscevate già qualcuna? Se ne avete altre da suggerire, scrivetele nei commenti!
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