– TRIESTE, 23 APR – LUIGI PIRANDELLO, LA NOTTE NUDA – LE NOVELLE DELLO SCANDALO, A CURA DI RAFFAELE MESSINA (Marlin editore, pag. 301, € 16) E’ un Pirandello dello scandalo, fra miserie, sesso, stupri ed emigrazione quello che si ricava nella raccolta di 17 novelle – poco conosciute al grande pubblico – cha la Marlin pubblica con l’inequivocabile titolo ‘La notte nuda. Le novelle dello scandalo’.
Corredati da un saggio introduttivo dello stesso curatore, questi scritti devono essere stati davvero scandalosi per l’epoca visti i temi affrontati: preti pedofili, donne che si dibattono tra aborti negati e vicende che noi oggi chiameremmo uteri in affitto e, terribili stupri di gruppo, fenomeno purtroppo sempre esistito. Ma ci sono anche figli amareggiati dalla separazione dei genitori, storie di infanzia e adolescenza rubata, e, per non farsi mancare niente, traversie di Risorgimento tradito, bieco affarismo politico e, coraggiosa, una parodia del regime fascista. Dunque, non è un caso se a lungo l’editoria ha privilegiato dello scrittore e drammaturgo siciliano opere forse più belle ma contemporaneamente più “rassicuranti”. Probabilmente non solo scandalo ma anche sguardo lucido su una società povera e sfruttata, una visione sociale si potrebbe definire.
A leggere queste novelle sembra di imbattersi più un Verga con qualche puntata surreale alla Bufalino che non nel Premio Nobel del Caos. Manifesta anche un tratto particolare: le descrizioni ricchissime di particolari, che tratti di capelli di donne o di paesaggi dell’anima. In questo mare di dolore e tragedie, l’universo umano e temporale però palpita anche la complicità umana e un atteggiamento di ironia che sembra una sfida al destino: possono coesistere umorismo e riflessione.
Pirandello intercetta i venti di progresso che giungono dal Nord, territori che aveva frequentato, e dunque sa approcciarsi alle vicende con acute analisi psicoanalitiche, ha maturato il distacco emotivo e critico per riconoscere dove e come il male ha cause politiche. .