(di Mauretta Capuano) Apparsa sulla scena quando non c’era ancora l’euro e neppure i telefonini, Petra Delicado, l’ispettrice della Policia Nacional di Barcellona creata da Alicia Gimenez-Bartlett è sempre rimasta una ribelle. Nel nuovo atteso romanzo ‘La donna che fugge’, appena arrivato in libreria per Sellerio, “è un po’ delusa dalla vita, come tutti quando invecchiamo e dai cambiamenti della società che non capisce bene, ma continua ad avere il suo humor. Si arrabbia di più e vedrete che accadrà nel prossimo libro”. Lo racconta all’ANSA la Bartlett a Porto Cervo per ritirare il Premio Letterario Internazionale Costa Smeralda 2024.
“Oggi la cultura non è tanto importante come l’economia, la politica. La possibilità che ha uno scrittore di cambiare qualcosa è piccolissima, ma non deve fare autocensura” racconta la scrittrice spagnola, Premio Planeta nel 2015, amatissima in Italia dove ha venduto oltre un milione di copie con i suoi libri.
La donna che fugge ci porta nel mondo dello street food.
Petra e il suo vice Garzon indagano sull’omicidio di un ambulante, accoltellato dentro al suo furgone. Quando trovano una ricevuta intestata a una francese pensano di avere una buona pista ma la donna e irreperibile e il suo passaporto è falso come quello della vittima.
“Mi incuriosisce molto il mondo dello street food. Nel mio libro Vita sentimentale di un camionista si vedeva come l’esistenza di questi camionisti fosse un po’ accanto e un po’ fuori della società e come loro fossero fieri di questo. Con lo street food succede lo stesso, gli ambulanti si sentono più liberi degli altri” racconta la Bartlett, che ha sempre vivo il senso dell’ironia come la sua ispettrice. Come ha vissuto il successo dei suoi libri? “Non si deve credere molto al successo. Scrivere è un modo di vivere. Quando arriva un riconoscimento è bellissimo, ma mi piace soprattutto avere dei lettori. La scrittura è la mia vocazione di sempre.
Quando ero piccola raccontavo le storie che avevo in testa a mio padre e gli chiedevo di scriverle per me”. Adesso le piccole cose di ogni giorno, il lavoro e la scrittura sono une necessità per Alicia. “Non vivo un buon momento personale. Mio marito è morto l’estate scorsa di cancro, in sei mesi. Scrivo tutti i giorni, eccetto il week end. Comincio alle 10 di mattina, finisco alle 16 senza mangiare. E poi non penso più a niente, faccio cose manuali”.
Petra è diventata anche una serie tv interpretata da Paolo Cortellesi su Sky. “Recentemente la Cortellesi è venuta a Barcellona per assistere alla presentazione del suo ultimo film.
Siamo andate a berci una birretta insieme. Anche gli spagnoli la adorano. Si comincia adesso a girare la terza stagione di Petra, è magnifica ma non capisco perché l’animale che le fa compagnia sia una tarantola. È un po’ eccessivo”.
La Bartlett, che con il suo ultimo libro è attesa il 10 maggio al Salone del Libro di Torino, si sente più vicina agli autori europei, mediterranei, che ai nordici e a quelli che hanno il senso dell’umorismo. Nei suoi libri le chiacchierate con Garzon, le battute con il suo vice, non mancano mai.
“Tutta la serie è un omaggio all’amicizia. Per me è fondamentale anche la parte psicologica di Petra e dei piccoli personaggi perché è la cosa che fa vera una storia. Nel giallo americano classico il detective è un prototipo. Mi sembra che dal punto di vista creativo e umano manchi qualcosa”.
Cosa si aspetta dalle elezioni europee? “La politica attuale è molto difficile. Non sappiamo cosa succederà. Abbiamo l’estrema destra. A me fa un po’ paura. Ma vedo con piacere alla tv le prime manifestazioni degli studenti nelle università americane contro Netanyahu e mi fa pensare che sia possibile una reazione”.
Dopo gli onori di casa ha mai pensato si scrivere un altro romanzo ambientato in Italia? “Non è facile. Penso di no”.
La donna che fugge ha avuto In Spagna, dove è uscito a febbraio, “un grande successo, più degli altri miei libri. Petra continuerà ad esserci in un altro libro almeno”. E le giovani sorelle detective che ha raccontato ne La presidente torneranno? “E’ un mondo nuovo e non so se avrò il tempo di portare avanti due serie, ma un altro libro con le giovani poliziotte Miralles lo voglio fare” dice la scrittrice applauditissima sul palco del Conference Center di Porto Cervo.