
La casa editrice salentina I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno annuncia la pubblicazione di “Alla donna”, una delle raccolte più intime e toccanti del poeta giapponese Tanikawa Shuntaro (1931-2024), recentemente scomparso, e uno dei maggiori poeti giapponesi contemporanei, nonché il più letto e tradotto all’estero.
Nella sua carriera lunga oltre settant’anni, ha ricevuto innumerevoli riconoscimenti, tra cui il Premio Yomiuri e l’American Book Award. L’opera, originariamente data alle stampe a Tokyo nel 1991, giunge per la prima volta in Italia grazie alla profonda curatela e traduzione di Diego Martina, yamatologo e poeta egli stesso. “Alla donna” non è una semplice raccolta di poesie, ma un vero e proprio diario sentimentale che mette a nudo la sfera privata di Tanikawa. Le trentasei poesie che la compongono raccontano la relazione del poeta con la sua terza moglie, Sano Yoko, tracciando un arco emotivo che va dall’innamoramento alla vita coniugale. Un’opera che rappresenta un’eccezione nella vasta produzione del maestro, solitamente dominata da un “vissuto immaginario”, per abbracciare invece una realtà quotidiana, domestica e sentimentale priva di filtri. Il cuore pulsante della raccolta risiede in una struggente tensione tra ideale e reale. Le poesie aspirano al concetto giapponese di “kairodoketsu”, l’ideale di invecchiare insieme e condividere la stessa tomba. Tuttavia, il matrimonio tra Tanikawa e Sano si concluse dopo soli sei anni, un epilogo che, paradossalmente, amplifica la potenza dei versi. La raccolta si trasforma così da cronaca di un amore vissuto a testimonianza universale di un amore assoluto, quello che sopravvive nei cuori anche quando la realtà prende un’altra strada. La curatela di Martina, che firma anche l’opera in copertina (“Amanti”, 2025), offre al lettore italiano una chiave d’accesso privilegiata. La sua profonda conoscenza dell’autore, già tradotto in precedenza, garantisce una versione fedele non solo nella lettera, ma soprattutto nello spirito che anima i versi. “Tanikawa è un poeta del quotidiano e del concreto. Nelle sue poesie, lo spazio concesso all’astrazione è pressocché nullo, e persino le figure retoriche più audaci mantengono connotati marcatamente concreti”, spiega Martina all’ANSA. “Così facendo, dà vita a una poesia che, attraverso le immagini e le situazioni cantate, risulta sempre riconoscibile per il lettore, mai artefatta, mai vaga. La poesia non cerca mai di scavalcare la quotidianità, bensì di arricchirla. Trovo sia uno dei motivi per cui Tanikawa Shuntaro sia stato e resti tutt’oggi uno dei poeti più amati in patria”.