– ROMA, 21 GIU – “Tutto sommato credo che le tracce di quest’anno abbiano corrisposto alle attese degli studenti. Forse qualcuno di loro sarà rimasto spiazzato da Moravia, non certo da Quasimodo”. Lo dice all’ANSA Eraldo Affinati, scrittore e insegnante romano, fondatore con la moglie Anna Luce Lenzi della scuola Penny Wirton per l’insegnamento gratuito della lingua italiana agli immigrati. “Pochi docenti, che io sappia, arrivano a spiegare Moravia, uno scrittore tanto celebre ai suoi tempi quanto poco presente ai giovani di oggi – argomenta l’autore -. Mentre Pasolini, ad esempio, dopo la morte è molto cresciuto nella comune percezione critica, Moravia è stato quasi rimosso. Ma io credo tornerà in auge”. Quanto alla scelta degli autori da far leggere agli adolescenti, Affinati sottolinea che “raramente nei programmi si considera la produzione culturale successiva al neorealismo”. “È come se ci fosse un buco dopo Fenoglio e Calvino – spiega -.
Forse è giunto il momento di storicizzare gli ultimi sessant’anni di letteratura italiana”. Lo scrittore si sofferma anche sulle altre tracce. “Gli appassionati di storia risorgimentale, analizzando il brano di Federico Chabod, avranno avuto l’opportunità di ragionare su Mazzini e Cavour – afferma -. Chi avesse voluto riflettere sugli spazi creativi concessi dalla dimensione digitale avrebbe potuto farlo a partire da Piero Angela. Più che mai attuali le riflessioni sulla guerra di Oriana Fallaci”. Un commento anche sulla polemica per la traccia che ha tirato in ballo l’ex ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi.
“Voglio credere che non ci sia stato un intento polemico – sostiene – nel richiamare la lettera rivolta all’ex ministro Bianchi da alcuni accademici riguardo alla richiesta di reintrodurre gli scritti alla maturità dopo la pandemia”.
Infine una considerazione sulla traccia sul rapporto tra i giovani e i social. “Prevedibile la preferenza manifestata dai giovani candidati verso il brano di Marco Belpoliti sull’elogio dell’attesa nell’era di Whatsapp – afferma Affinati – che invita a riflettere tutti noi sulla differenza essenziale fra informazione e conoscenza”. .